Biografia

All'uomo, al marito, al padre, al suocero ed al nonno che ha dedicato e dedica tutta la sua vita alla famiglia ed alla storia

I suoi avi furono siculi, di antica stirpe greca. Ebbe genitori etnei che lo immersero nel vino, secondo un antico rito propiziatorio. Settanta anni fa, sotto il segno della Vergine, il giorno 26 con il solleone di Agosto nacque. Il vino gli dette forza, l’Etna il fuoco, ma non lo preservarono dai reumatismi.

Superate Scilla e Cariddi, rimase incantato dalla sirena Partenope trentatrè anni.

Amava il treno. Avrebbe voluto fare il macchinista….per girare il mondo: lo disse a suo padre e rimediò una sberla. Cambiò idea. Gli sarebbe piaciuto fare il pittore e, siccome aveva imparato a non confidarsi, tacque. Con il disegno di un treno vinse alle elementari una patacca che chiamarono medaglia d’oro. Ma suo padre lo volle insegnante e lo divenne. Lo volle laureato e gli scelse la facoltà: lingue. Scrisse allora sulla domanda di iscrizione: Spagnolo, ma suo padre corresse: Inglese. Non ci credete: per le decisioni del padre, tutte sagge ritiene, non glie n’è venuto il più piccolo problema e neppure l’ombra di una frustrazione o un lacrimevole rimpianto. Gli è rimasta, però, la passione per l’Arte e per le cose belle. Ecco perché scrive da quasi quarantacinque anni.

Conobbe la sua metà e costituì l’intero: con questa operazione ha rimediato due mezzi. La sua metà andò nel Veneto e ricompose l’intero nel Veneto; scese in Abruzzo e lo ricompose in Abruzzo. Ora sono ventisette anni che l’intero non è stato più rotto.

Nel frattempo ebbe due figli: Mariano nato nel 1971 e Marcella nata nel 1976.

Magna reverentia ha rivolto ai bambini ai quali ha insegnato per quattordici anni, avendone in cambio una inesauribile carica di fiducia nella vita. E grande amore ha dato per altri diciassette anni ai ragazzi delle medie, mettendoli in guardia dalle lusinghe e dalle….disinteressate comprensioni del nostro mondo economico.

Ora vive in pensione tra i libri ed il nipotino Raffaele, nato nel 2008 dalla figlia Marcella sposata con Domenico nel 2003, convive con i reumatismi che lo tengono spesso sveglio la notte, passeggia in giardino perché ama la natura, gironzola per il centro storico di Penne e non solo…….

E’ diventato socio della Deputazione di Storia Patria Napoletana e di quella Abruzzese, è iscritto nell’Albo dei Giornalisti de L’Aquila. Su incarico dell’Arcivescovo Metropolita di Pescara-Penne, Mons. Antonio Iannucci, prestò la sua opera nel Museo Civico Diocesano di Penne per la sistemazione del lapidario e di alcune sale, tra cui quella Leopardi con reperti prevalentemente “piceni”.

Le sue ricerche si sono spinte anche oltre l’Abruzzo ed i suoi libri sono conservati in diverse biblioteche sparse per tutto il territorio italiano.

Suo è il merito di aver scoperto e rivalutato Santi, uomini, chiese ed opere varie dimenticate da tutti.

Il suo più grande passatempo è interrogare le pietre e in questo suo ozio loquace non di rado sul volto di chi lo incontra legge la domanda: “Ma tu che vuoi?”.